lunedì 22 giugno 2009

Il sogno di Lamberto Cecchi e di tanti è diventato realtà


 

Nel 1995 Lamberto Cecchi fonda Insieme per Prato e si getta, a poche settimane dal voto, nella competizione amministrativa, trascinandosi dietro tutti coloro che vogliono, anche per Prato, la benedizione dell'alternanza. Fra di loro anche alcuni civici, ambientalisti, riformatori, ribelli che avevano partecipato alla Lista Verde Nonviolenta Alternativa del 1989-1990.

Nel 1999 ci riprova e torna a candidarsi sindaco, stavolta da solo contro tutti, per tenere vivo il necessario civismo contro la gracilità, le paure, gli atteggiamenti minoritari del nascente centrodestra. 

Nel 2004 Insieme per Prato e Lamberto Cecchi danno una mano al tentativo di Filippo Bernocchi, che rappresenta, sotto molti aspetti, una sintesi fra l'entusiasmo - un po' confusionario - del 1995 e la coerenza - purtroppo per certi aspetti velleitaria - dimostrata dalle forze civiche nel 1999. 

Quindici anni dopo, l'alternanza diventa realtà attraverso il successo di Roberto Cenni. Pur fra mille contraddizioni, fra tanti dubbi, qualche passo falso, accade, finalmente, ciò che si aspettava da tempo.

Un altro Pratese, con il suo impegno personale, ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. Si vedrà cosa sa fare, ma era giusto che ci provasse.

Il tempo perduto non torna. Prato è allo stremo delle forze, quasi senza più speranza. Stavolta però il vento ha soffiato e un po' d'aria è cambiata. 

Stanotte, un pensiero va innanzitutto a Inaco Rossi, che sicuramente è stato uno degli ispiratori, anche dal cielo, di questa boccata d'aria fresca. E uno ad Alessandro Antichi che non raccoglie, personalmente, tutti i frutti che meriterebbe, ma che, prima dalla Maremma e poi dalla seggiola pericolante e pericolosa di Portavoce dell'opposizione toscana, ha aiutato tanto Prato e tutta la Toscana a svegliarsi dal sonno del conformismo e dall'ignavia del clientelismo politico.

 

mercoledì 11 marzo 2009

ModernAmare Prato

Penso sempre più spesso a Prato, la mia città natale, che sta cambiando.
Che deve cambiare.
Ho alcune cose pensate, tentate, fatte e soprattutto scritte, per Prato, che posso rilanciare da questo blog.
Cercherò in fondo ai cassetti i pensieri e le azioni, spesso profetiche, dei movimenti della fine degli anni '80 e dell'inizio degli anni '90.
Frugherò l'archivio di quando sono stato consigliere comunale verde-civico.
Ritroverò le straordinarie intuizioni di Insieme per Prato.
Farò qualche modesta proposta.
Servono delle parole a una città in crisi?
Mentre ciascuno di voi che eventualmente mi legge pensa alla sua personale risposta, io di parole ne ho inventata una: ModernAmare.
E' venuta fuori ripensando a quanto è cruciale a Prato la parola "ammodernare".
Con lavoratori-pensatori-scrittori, come Riccardo Corsi, Fioravante Scognamiglio, Inaco Rossi, quanto ci siamo innamorati di questo concetto così tipicamente pratese e toscano.
Non c'è Pratese, non c'è Toscano che non pensi, davanti alle cose che invecchiano e al tempo che scorre, a come le stesse possano essere non solo e non tanto conservate, quanto, appunto, ammodernate.
Un impannatore direbbe: rigenerate.
Un innamorato direbbe: ringiovanite.
Siccome pensavo a cosa fare in questo momento straordinario della storia di Prato, per amore di Prato, per amare Prato, ecco che ho fatto un po' di mescolìo.
Fra "ammodernare" e "amare", è uscita la mia parola inventata, per la mia città: modernamare.