venerdì 24 maggio 1991

Da Prato alla Maremma: l'antica via dei rifiuti

In questa campagna elettorale amministrativa 2009 sto lavorando con tutte le energie che mi restano libere dal lavoro universitario per Alessandro Antichi, candidato presidente della provincia di Grosseto.

Uno dei problemi più grossi che Antichi dovrà affrontare, dopo aver portato in Maremma un'altra storica alternanza, è quello del mega-inceneritore di Scarlino. Una struttura vecchia, sovradimensionata, mai discussa con il territorio, sulla quale non c'è mai stato e non si è mai cercato il consenso della gente. Una struttura pensata per scaricare in Maremma un po' dei rifiuti delle aree urbane di Prato e di Firenze.

E' tipico della vecchia sinistra toscana fare poco e fare male, lasciar marcire i problemi, appioppando poi, quando non si può fare ormai altro, sotto la pressione dell'emergenza, qualche patata bollente a territori remoti ma ad essa elettoralmente fedeli.

Così, a Firenze e a Prato si continua a governare male. In Maremma si relegano impianti sbagliato e le si fanno pagare le conseguenze di scelte avventate.


Riflettere su questa politica così vigliacca e sulle patacche che la vecchia sinistra toscana vuole appiccicare alla Maremma, mi ha fatto tornare in mente un mio vecchissimo scritto, di quasi vent'anni fa.

Da consigliere comunale verde-civico, giovane e ingenuo, volli andare di persona a controllare qualcosa di molto simile, nelle motivazioni e negli atteggiamenti sbagliati con cui veniva portato avanti, al cogeneratore di Scarlino: il progetto di una grande discarica in Maremma, a Monterotondo Marittimo, progettata per risolvere i problemi dei rifiuti di Prato, anzi, di mezza Toscana.


In quasi vent'anni, nella politica toscana, non è quindi cambiato nulla?

Forse sì. Stavolta, Antichi, dopo aver già fatto parecchie cose importanti, vincendo le provinciali di Grosseto, potrebbe scacciare da un importante ganglio dello status quo, la moneta falsa della vecchia politica e riportarne invece di quella buona, che risolve, che fa le cose bene, che ci rende tutti più liberi, onestamente più prosperi, spiritualmente più ricchi.

Vent'anni dopo sono invecchiato, non saprei dire quanto maturato. Sono ancora così avventato da riproporre il mio vecchio scritto integralmente. Buona lettura.

(originariamente pensato come un report di poco più di 15.000 caratteri, proposto al "Il Tirreno", non accettato)

Prato, 24/5/91

L'ORO DEI MAREMMANI

Appunti turistico-politici di un Sabato Santo a Monterotondo Marittimo, Maremma, Toscana, Italia

di Mauro Vaiani
consigliere comunale verde-civico di Prato

* * *

Il Sabato Santo scorso ero distratto dal raccoglimento religioso dalle voci frenetiche che si accavallavano nella mia città: per tutta Prato si parlava dell'oro di Monterotondo Marittimo. In quel lontano paesino di Maremma la costruzione di una discarica per i rifiuti pratesi, e toscani in genere, avrebbe ricoperto Sindaco ed abitanti di inattesa abbondanza e di inusitati agi. Decisi di partire, per vedere con i miei occhi. Quelli che seguono sono alcuni appunti di viaggio, dettati al mio registratore portatile sul momento (un po'come fa l'agente Cooper a Twin Picks). I titoletti che separano i paragrafi sono versi di canzonette. Quelle che ascoltavo in macchina, casualmente, da cassette o dalle radio locali. Mi sono rimasti in mente e ho continuato a canticchiarli, a bassa voce, mentre camminavo per il Botro La Cantina, cioè la terra destinata a diventare una discarica. Le canzonette si addicono a fare da colonna sonora ai rifiuti. Vedrete. Anzi, leggerete.

* * *

Il cielo è sereno con qualche fitta di aria fresca e qualche croce di nuvole. Sabato di Passione. Sto lasciando Prato per andare a Monterotondo Marittimo, comune di Maremma. Altra terra dove hanno scoperto l'oro dei rifiuti. Altra terra, la nostra più preziosa risorsa, la più scarsa, da destinare ad un'eventuale discarica.

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"Oggi un Dio non ho." (Raf)

Leggo una paginetta di informazioni dell'ISTAT, stampate dal mio computer proprio prima di uscire di casa: superficie del Comune di Prato 9.759 ettari; superficie del Comune di Monterotondo Marittimo 10.251 ettari; popolazione di Prato 165.000 abitanti; popolazione di Monterotondo Marittimo 1.400. Da una parte i due comuni hanno più o meno lo stesso territorio. Dall'altra il primo è più di cento volte maggiormente popolato. Nella vita politica democratica i numeri contano. Chi ha più voti vince. Allora è giusto che i 165.000 pratesi votino la distruzione di una parte del territorio di Monterotondo?

"La gelosia non è lecita." (L.Battisti)

A proposito di democrazia, i voti “verdi” di Monterotondo, alle ultime regionali del 1990, sono 17. A Prato sono 4.029. Per quei 17 trascuri i 4.000? Te lo dicono sempre, consigliere Vaiani, non sei un "politico". Pensi ai villaggi, dimentichi le città. Tra quel villaggio e Prato, l'unica cosa che - secondo l'ISTAT - è simile, fatte le dovute proporzioni, è il consenso (e la gestione ininterrotta del potere) da parte dell'ex PCI (ed oggi del PDS che ne ha ereditato sindaci, assessori e presidenti di USL).

"Adesso no, non mi interessa più." (R.Cocciante)

Per muovermi verso Monterotondo prendo l'automare, in direzione Firenze. All'area di Firenze Nord prendo l'autosole, in direzione Roma. L'ombra di S.Giovanni Battista attenua il sole che, a tratti, è forte da arrostire. Getto uno sguardo, come fosse l'ultimo, alla nostra Calvana distrutta. Lo faccio sempre, come se non dovessi mai tornare. Cave e incendi l'hanno violentata, eppure, a guardarla bene, essa ha dentro di sé‚ gli elementi per la sua rinascita ed il suo recupero: il restauro della Cementizia, il ripristino della scalinata, passeggi e punti panoramici, la manutenzione dei sentieri, il rimboschimento possibile, terrazzamento naturale, la realizzazione di piccole bozze per il rallentamento della corsa dell'acqua piovana... Da lassù si ascolta il vento di Prato e si capisce che l'intero Comune, invece che andare a distruggere la terra d'altri, deve fermarsi, riflettere, tornare sui propri passi, coltivare il proprio giardino, governare la propria dimora.

"Marmolada incantada." (Tazenda)

Dopo pochi chilometri di autostrada del sole, esco a Firenze Certosa, cercando di imboccare la superstrada per Siena. Si entra a passo d'uomo, una macchinetta dietro l'altra. La superstrada per Siena è uno dei cessi che l'ANAS ha costruito in giro per la Toscana, a costi mostruosi. E continuando a spendere cifre da capogiro mentre noi le utilizziamo allegramente, senza pagare alcun pedaggio. Nell'illusione che non ci costino.

"Io continuo a dubitare. Non so più qual è la strada mia." (R.Fogli)

Esco dalla Firenze-Siena a Colle Val d'Elsa e seguo le indicazioni per Volterra, sulla statale 68. Dopo Volterra proseguo sulla statale 68 fino a Saline, dove incrocio la statale 439, che prendo in direzione di Pomarance e Larderello. Dò un passaggio a due studenti, da Volterra a Saline. Dicono che ci sono pochi autobus. La ferrovia, naturalmente, è abbandonata. La statale si chiama Sarzanese-Valdera. Manto stradale invecchiato, ma in buone condizioni. Il traffico deve essere sempre piuttosto scarso. Ho visto il ceppo del km 105. Ora non c'è più nessuno, né davanti a me, né sull'altra corsia.

"Di tanto in tanto un grido copriva le distanze." (F.Battiato)

A Pomarance c'è il bivio per Larderello. Inizio ad essere circondato da enormi tubazioni metalliche. Sono i collettori del vapore che viene concentrato nelle centrali ENEL. Ricordo improvviso di una gita scolastica e "formativa" dei tempi delle medie: ancora, a quei tempi, i professori di scienze si gonfiavano d'orgoglio davanti alle tecnologie e i professori di storia esaltavano l'autosufficenza energetica italiana. Oggi l'ENEL è impegnata nella costruzione di centraline geotermiche piccole e nascoste qua e là tra queste colline bollenti, quasi come se volesse nascondere o attenuare il fastidio della propria presenza. Le cose piccole hanno un vantaggio (l'ho imparato dalle mie letture americane, a partire dalle memorie dei capi pellerossa, non in quella fucina di colossale ignoranza che è la cultura ufficiale italiana): si possono revocare, chiudere, cancellare più facilmente. Quanto cambierebbe il nostro rapporto con i rifiuti, se invece di un enorme sacchetto, ne tenessimo in casa tre, più piccoli, uno per tipo di scarto. E come sarebbe più semplice sperimentare piccoli appezzamenti di compostaggio biologico, piccoli inceneritori, piccoli depositi di materie da compostare... Quanto meno tempo per costruirli. Quanto meno tempo per chiuderli se non funzionassero più o se possono essere sostituiti da qualcosa di meglio. C'è uno strano odore nell'aria. Dappertutto i famosi soffioni boraciferi. Credo che questa gente sia abituata, ma per strada ho visto un cartello che mi ha spaventato: attenzione, pericolo, CONDENSA DI VAPORE. Dopo Larderello, attraverso il comune di Castelnuovo Val Di Cecina, ultimo della Provincia di Pisa. Al km 140, circa, della statale 439, entro nella Provincia di Grosseto e nel Comune di Monterotondo. E' finita l'aridità di colline disboscate e di una macchia rinsecchita. La statale ha ricominciato a salire e sono circondato da boschi, ancora in foggia invernale.

"Nuvole nere in cielo e qualche foglia in terra." (F.Battiato)

Sono arrivato all'appuntamento con Giovanni Soldani, consigliere comunale di Monterotondo. Giovanni Soldani mi ha imbastito un piccolo pranzetto. A tavola con lui e con i suoi familiari abbiamo parlato un po' delle sue origini. Romano. Chimico di professione, a Milano, per molti anni. Poi, dieci anni fa, si è ritirato qui, facendo prima il tagliaboschi per la Comunità Montana e poi il pensionato. Adesso lo sto seguendo con la mia Uno. Vado dietro la sua Skoda. Mi ha spiegato come funziona il Consiglio Comunale. La lista di maggioranza, che ha preso i dodici seggi su quindici, secondo il sistema maggioritario, era stata formata dagli ex-comunisti del PDS, dai socialdemocratici e dai repubblicani. Attualmente, dei dodici consiglieri eletti per la maggioranza, ne sono rimasti nove, perché Soldani e altri due colleghi son usciti. E hanno fatto un gruppo autonomo "Sviluppo e Ambiente", a cui si sono iscritti un consigliere già aderente a Rifondazione Comunista, un consigliere indipendente di sinistra e il Soldani stesso, anche lui simpatizzante di Rifondazione, in verità. Ieri sera hanno fatto un'assemblea popolare, che ha avuto un certo successo. Tra l'altro abbastanza affollata, nonostante la processione del Venerdì Santo, organizzata dalla parrocchia. Anche se, effettivamente, il pienone lo hanno raggiunto soltanto dopo la fine della processione. In questa riunione di ieri sera hanno ottenuto un vasto consenso. Anche la moglie del Sindaco e altri due del Direttivo del Partito Democratico della Sinistra di Monterotondo Marittimo, nelle poche cose che hanno detto, hanno dato ragione agli organizzatori dell'assemblea. Stiamo raggiungendo il bivio in cui si lascia la statale per entrare nel paese. Soldani corre veloce, con la sua Skoda, per queste stradine. La strada che ci porta a Monterotondo, scendendo dalle colline, ci lascia scorgere il mare e una valle bellissima.

"Che cosa resterà di noi, del transito terrestre?" (F.Battiato)

Ecco il cartello stradale che indica: Monterotondo Marittimo. Un soffione boracifero, come quelli di Larderello, ci sovrasta. Ci siamo fermati in paese. Soldani ha incontrato il collega consigliere Angelo Tarantino, un altro di "Sviluppo e Ambiente". Si scambiano un po' di notizie utili alla battaglia che hanno appena incominciato per la salvaguardia del paese. Chiedo di fare una foto. Per il mio archivio e i nostri giornali, dico. Soldani dice: - Sì, sono tutte cose che servono. - E Tarantino sorride: - Sì, ci mettono in archivio anche noi. Torniamo un attimo al racconto di Soldani sulle cose che succedono in Consiglio Comunale. Il cons. Soldani chiede di parlare delle modifiche al PRG che dovrebbero permettere la discarica. Il Sindaco risponde stizzito che "si sente inquisito". Non è l'unico amministratore toscano che si offende, quando gli si chiede ragione di ciò che fa, il mio commento. I paesani chiedevano ai dirigenti del Partito Democratico della Sinistra, all'assemblea di ieri sera (Venerdì Santo): - Ma voi adesso siete la maggioranza di chi? A nove mesi dalle elezioni, ecco una Giunta che, sostanzialmente, non rappresenta più nessuno. Una giunta che si è fatta eleggere senza parlare di questa discarica, senza metterla nel proprio programma. Come si fa a migliorare questa nostra democrazia? Il Sindaco una mattina chiama i suoi collaboratori più stretti e si mette a studiare una cosa così imponente, come per ispirazione improvvisa? E' possibile - e lo crederanno mai i suoi mille paesani ed elettori - che non ci pensasse già nove mesi fa, quando fu eletto?

"Dubbi... no." (Mietta)

Tra il km 10 e 11 della statale 398 (Val di Cornia) ci siamo fermati davanti ad un cancello arrugginito. Da lì, per una strada bianca che sale sulla nostra destra, si sale a Podere Lucignoli. Andiamo su a piedi. Sulle cartine scala uno-cinquemila dell'Istituto Geografico Militare, Soldani mi illustra la conformazione di un avvallamento che sarà ben visibile dall'alto di Podere Lucignoli. Si chiama Botro La Cantina. Mi mostra la posizione ipotizzata delle future cinque vasche e dell'eventuale stoccaggio inerti. Un comune di 1.400 abitanti. Ci siamo scambiati qualche idea. Se il Comune espropria e mette su un'azienda municipalizzata o a partecipazione privata per raccogliere rifiuti qui, con il prezzo dello smaltimento che sta volando verso le Lit.300 al chilo... E' una montagna di rifiuti ed un fiume d'oro. 200 o 250 tonnellate di rifiuti al giorno da Prato, gli dico io. E altre 500 da altre parti, dice Soldani, perché‚ parlano di una ricezione di 800 tonnellate al giorno, tutti i giorni per otto anni. A Lit. 300 il chilo. Altro che il Sindaco compri... Se vuoi comprare, metti i rubinetti d'oro in ogni casa e dalle fontane fai uscire vino e miele. Soldani continua, concitato: - E invece, come hanno detto loro, è la popolazione che ne avrebbe un grande beneficio... Fanno d'oro tutti quanti. Cominciano a parlare di teleriscaldamento, gas, palasport, tutto 'sto ben di Dio, case popolari, ripresa di decine di vecchi progetti che sono bloccati perché sono rimasti senza soldi... Dicono che ti fanno d'oro. Ma durante la campagna elettorale la lista di maggioranza non ne ha mai parlato. Figurarsi. Uno si fa eleggere... E poi... Una promessa così allettante non si poteva fare già durante la campagna elettorale?

"Son tanto fragili, fragili... Maneggiali con cura." (Mina)

Il casale del podere Lucignoli non è affatto abbandonato. Sembrano, a vederlo, i classici lavori di restauro delle Belle Arti italiane. Si rifanno tetto, strutture, infissi, pavimenti e poi si ferma tutto, perché i soldi sono finiti o per mille altri motivi. Questo casale sarebbe un'ottima sede di rappresentanza per la futura società di smaltimento rifiuti. - Laggiù vogliono fare un'altra menata. - Soldani mi indica un'area dalla parte opposta della statale rispetto al Botro che è sotto di noi – E' previsto un impianto di trattamento dei reflui dei gasifici della Toscana con annessa una porcilaia di 12.000 maiali. Qualcosa che stravolge completamente l'assetto territoriale... Neanche su questo il Consiglio Comunale è mai stato consultato. Hanno fatto addirittura le tavole rotonde a Grosseto, per illustrare il progetto. Con alti funzionari del Ministero dell'Ambiente, assessori e presidente della Provincia. Tutto 'sto ben di Dio. - A Grosseto mi alzai. - continua Soldani - Chiesi la parola e dissi che di tutte quelle belle cose in Consiglio non ne avevamo mai parlato. Per cui, gli dissi, al vostro posto ci andrei piano. L'annuncio di Grandi Progetti fuori dalle procedure e dalla riserva a favore della competenza consiliare sulla programmazione stabilita dalla legge, dico a Soldani, è un malcostume comune. L'Italia ha un grande problema (sospiro): produciamo ancora troppi pochi maiali.

"Ti servirà, quando li adopererai." (Mina)

Il Botro La Cantina si distende sotto i nostri occhi. Sembra adatto, per conformazione, ad ospitare la gigantesca discarica. Al posto di ciascuno degli avvallamenti ti sembra già di vedere una delle vasche (cinque) previste. Anche se è chiaro che, per far posto alle strutture, ci sarà un enorme sterramento. Per otto anni Prato ed altre comunità potrebbero tirare un sospiro di sollievo. Le famiglie e le imprese potrebbero continuare indisturbate a gettare (mescolati e confusi in modo irreversibile) quelle enormi quantità di materie seconde - alcune delle quali hanno già un valore di mercato, altre lo avranno presto - che siamo soliti chiamare "rifiuti". E tra otto anni? Un altro Botro La Cantina. O un mega-impianto di compostaggio meccanico che produrrà un compost che nessuno vorrà, perché pieno di cadmio e altri veleni. O giganteschi inceneritori indifferenziati (quando non si sa cosa si brucia - è una evidenza fisica - non si sa cosa resta nel fumo e nelle ceneri). - Questi girano da tempo. - dice Soldani - Appena insediato il Consiglio si sono messi a girare, tra Firenze e qua... Penso di aver individuato chi ha mosso tutto. Funzionari della regione molto creativi e il COSVIG. Il COSVIG è il Consorzio Sviluppo Geotermia. Ne fa parte anche il Comune di Monterotondo, assieme ad altri enti territoriali. A questa struttura andrebbe il merito, secondo Soldani, di aver ideato la discarica, come le porcilaie ed altre "forme di sviluppo". Dal punto in cui siamo noi, Podere Lucignoli, all'altro lato del Botro, Podere La Stella, c'è una notevole distanza e un notevole dislivello. Soldani mi dice che per la discarica hanno pensato ad una profondità media di 12 metri per un'area di 18 ettari. In tutto farebbero circa 2.160.000 metri cubi, in grado di recepire oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti. Dividendo per i circa 2.900 giorni di funzionamento in otto anni, otteniamo proprio la cifra di 753 tonnellate di ricezione media giornaliera di cui parla Soldani. Le 300 tonnellate al giorno di Prato sono una piccola parte dell'affare. Iniziamo a scendere di nuovo verso le auto. Incrociamo le greggi di uno dei pastori sardi che hanno ripopolato in parte la zona dopo anni di abbandono. Ci mettiamo a parlare dei pericoli della vita di campagna. Giovanni Soldani mi racconta di un lupo, o forse un cane inselvatichito, che sbranò decine di animali. Abbiamo il sole calante negli occhi. Si raffresca. - Anche a Prato avete vento? - mi chiede il mio accompagnatore. - Sì. Un vento molto forte. Speriamo che ci schiarisca le idee.

"Vittime e carnefici... Gli altri siamo noi." (U.Tozzi)

(Mauro Vaiani)


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